7.7.06

Buon pomeriggio a tutti, meglio, a quasi tutti.
Non posso infatti rivolgermi agli internauti che si servono di Mozilla Firefox perché, bontà di Blogger, non è possibile visualizzare il mio blog servendosi di quel browser. Tutti gli altri sono pregati di mandar loro i miei saluti e di distruggere la loro ultima speranza.

No, non ho deciso di chiudere il blog.
No, non sono fuggita con Gianluigi Paragone (anche se questo potrebbe costituire un buon motivo per scomparire e chiuderlo davvero, il blog).
No, non sono andata a portare il mio sostegno ai tassisti guerriglieri che temono di perdere il lavoro (gli stessi che sfamano le famiglie chiedendo 20 € per raggiungere la stazione Garibaldi da quella Centrale di Milano... del resto, che volete, la vita è cara e per i tassisti ancor di più!).

No.
In questi giorni ho preferito non postare perché non sarei stata in grado di lasciare la mia vita fuori da qui. Avrei scritto post monotematici e deprimenti, peggiori del solito, intendo. Invece avevo bisogno di salire sulla mia scialuppa di salvataggio, lasciarmi alle spalle l'angoscia di questi giorni e dimenticare, almeno per qualche ora, me stessa.
Si tratta di una situazione non disperata che può esser risolta soltanto con tempo e pazienza. E io non sono mai stata paziente, capace di attendere e rivolgere la mia attenzione a un nemico diverso da quello che avevo di fronte. Per me il pensiero deve tradursi in azione e se le circostanze me lo impediscono, l'impazienza diviene impotenza e la collera si tramuta in rancore.

Così ho fumato tante sigarette, bevuto diversi caffé e parlato a lungo con l'Anonimo Lettore, una di quelle rare persone che sa conciliare tenerezza e concretezza in modo naturale. Seguito a sentirmi impotente perché costretta all'attesa, ma questa è diventata più sopportabile e posso ritornare a sorridere.

Grazie a tutti e, Alice permettendo, tornerò presto a leggervi e scrivere qui.